Adolescenti

Psicoterapia per Adolescenti.

Ricevo a Cecina e a Lucca.

L'adolescenza è una fase della vita transitoria che coincide con il passaggio dall'infanzia all'età adulta.

Gli adolescenti si trovano a vivere un cambiamento fisico e psichico importante che può comprendere complessità, problemi relazionali e sociali.

Il sostegno psicologico guida l'individuo attraverso percorsi mirati alla presa di consapevolezza e alla focalizzazione degli obiettivi, nonché verso la ricerca dell'accettazione e soddisfazione del proprio essere.

Contatti

“L’adolescente, e il suo desiderio di essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro.”

(Jacques Drillon)

L'adolescenza oggi

L'adolescenza oggi è molto diversa da quelle passate. Diverse sono le famiglie e il modo di educare i figli.

In passato la famiglia credeva in valori che venivano considerati sopra le famiglie stesse, dello Stato, di Dio. I figli nascevano nel peccato e potevano redimersi incarnando quei valori, etici e morali, che li avrebbero portati a diventare degli adulti in grado di rispettare gli altri, prendersi cura di loro.

Prima, in altre parole, l'oggetto era più importante del soggetto. L'opinione altrui (quella delle insegnanti, dei vicini di casa, dei parenti) era il criterio fondamentale su cui basare la propria esistenza.

E se la maestra diceva che non eri un bravo bambino, un bravo bambino tu, non lo eri!

Tutto ciò era supportato da una visione del futuro certa e rassicurante. Prima, se studiavi, trovavi un buon lavoro e sapevi esattamente cosa saresti andato a fare. I genitori, crescevano i figli credendo fermamente in quel futuro, e per quei bambini, il futuro, era un percorso tracciato e difficilmente modificabile.

Oggi le cose sono un po' cambiate.

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    Non in peggio, né in meglio. Semplicemente quelle vite, a quei protagonisti, sono sembrate rigide senza possibilità di espressione. Quella visione incanalava le personalità in cunicoli stretti e ben delineati, dai quali non si poteva uscire.


    Gli adolescenti di ieri (che sono i nonni e i bis nonni di oggi) hanno sentito l'esigenza di lottare per dare la propria personale pennellata alla tavolozza della vita. 


    Contemporaneamente alla caduta del welfare e ad un futuro incerto e poco rassicurante, l'espressione della personalità è diventato il valore fondamentale da perseguire.


    I bambini sono speciali fin dalla vita intrauterina e già destinati, nelle aspettative genitoriali, a diventare tutto ciò che vorranno essere. I nostri ragazzi crescono in un clima di specialità fino all'adolescenza, epoca in cui si intraprendono le prime relazioni amicali fuori dalle mura domestiche.


    E proprio lì, lo sguardo di ritorno dell'altro, può rappresentare uno specchio spietato di tutto ciò che avrebbero dovuto essere, e non sono.


    Se il sentimento per antonomasia dell'adolescenza precedente era il senso di colpa, oggi, quest'ultimo, lascia il posto alla vergogna. Per non provarla siamo disposti a tutto: cercare popolarità in qualunque modo essa possa essere garantita, oppure abdicare completamente alle relazioni faccia a faccia rinchiudendosi in camera in un mondo virtuale. Incompresi e soli. Fragili. Spregiudicati e crudeli. Si diventa qualunque cosa pur di essere visti, riconosciuti, e sfuggire così al mostro spietato della vergogna.

"L’adolescenza è il momento segreto in cui tutto si decide."

F. Caramagna

Percorsi individuali

L’adolescenza è una fase creativa e disarmonica.

È più che comprensibile che questo traballamento interno possa intimorire e rendere insicuri, ma se ti sta capitando pensa semplicemente (e sii fiero) che ci sarebbe molto più da preoccuparsi se non sentissi che qualcosa dentro di te di fatto sta cambiando! Certo è che in questa fase dovrai destreggiarti con la costruzione di valori, ideali, ruoli sociali e la vostra età, che non ti permette una piena autonomia.


L'adolescenza infatti è anche una fase di sospensione.

Tutto è messo a tacere per riflettere su chi sei e chi vuoi essere nel tuo prossimo futuro. Questo pensiero affollerà la tua mente e non esisterà niente di altrettanto importante. La scelta che stai facendo è tra le più importanti nella vita. Nessuno può negarlo!

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    In certi momenti vi sentirete così soli da desiderare di sparire e da pensare di non avere un senso su questa terra.


    Sentirete spesso la sensazione di essere profondamente diversi da tutti coloro che vi circondano e che proprio per questo nessuno possa davvero capirvi. Troverete, forse, rifugio nelle amicizie, virtuali e non, che sentirete sulla stessa vostra traballante barca, in cerca di qualcosa che non sapete ancora cosa sia.


    Una meta, un sogno, un'autonomia che vi renda finalmente liberi.


    Proverete una gran rabbia verso i vostri genitori e le loro regole, che fino al giorno prima sembravano comprensibili, persino giuste!


    Questo traballamento interiore, è normale! 


    Il fatto che non abbiate ancora trovato un nuovo modo di essere, una nuova identità, non significa affatto che quel modo non esista e che non lo stiate già costruendo dentro di voi, e credetemi, se non fosse già pensabile una nuova strada, non avreste mai lasciato la vecchia prospettiva!


    Tuttavia trovarla non è sempre così semplice e delle volte può sembrare impossibile.


    La Psicoterapia può essere rappresentata come un palo di sostegno che permette ad una pianta di metter radici (L. Bertocci), può servire per esplorare quel mondo interiore che sembra confuso, incomprensibile e quindi spaventoso.

    Vi capita mai di chiedervi perchè vi comportate in un certo modo, che cosa state provando e chi siete davvero senza trovare risposta? Bene, la psicoterapia aiuta a rispondere a queste domande.


"Le gioie dei genitori sono segrete e così i loro dispiaceri e timori, le prime non le sanno e i secondi non li vogliono esprimere."

Percorsi di Genitorialità

In passato si riteneva che per poter operare un distacco e diventare finalmente autonomi, gli adolescenti avessero bisogno di essere lasciati soli ad affrontare le difficoltà. Oggi il pensiero è decisamente diverso, e i genitori sono considerati parte integrante del percorso di crescita dei loro figli e chiamati a svolgere un ruolo cruciale nella loro crescita assumendo il compito gravoso di "capire l'adolescente". L'adolescente si trova a svolgere diversi compiti adolescenziali (per es. il bisogno di separarsi dai genitori, di assumere un ruolo sociale, di mentalizzare il proprio corpo, di costruire valori e ideali). Capire l'adolescente significa dare un senso a ciò che l'adolescente fa, cercando di formulare delle ipotesi sul bisogno adolescenziale che sta alla base del suo comportamento.

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    Pensare l'adolescente ci aiuta a toglierci dalla prospettiva troppo semplicistica di considerarlo svogliato, pigro, non curante di tutto e di tutti e cominciare a rappresentarselo come un ragazzo in sofferenza, o addirittura in blocco.


    Inutile dire che le implicazioni, nel considerare l'una o l'altra prospettiva, sono molto diverse e portano a interventi educativi e umani decisamente differenti!


    Non è raro quindi che, durante questo sconosciuto “viaggio”, ci si trovi ad attraversare momenti in cui il cammino appare troppo faticoso, momenti in cui ci si sente disorientati o in cui si incappa in qualche difficoltà a gestire il comportamento adolescenziale (es. comportamenti oppositivi, dipendenze da Internet, chiusure ecc.).


    I percorsi psicologici di sostegno alla genitorialità si prefiggono di supportare i genitori nel loro ruolo, di aiutarli a dare un senso al comportamento dei ragazzi, di promuovere la consapevolezza sui compiti adolescenziali e genitoriali e di accrescere e rafforzare le competenze educative dei genitori stessi. Data la complessità dell'intervento i genitori verranno chiamati in causa individualmente, proprio per il valore che assumono le diverse posizioni e visioni della situazione contingente.


    Lo scopo non è certo giudicare o valutare l'operato di un genitore.


    Ogni genitore ha fatto il meglio possibile per educare il proprio ragazzo/a, spesso tuttavia l'aspetto educativo non è sufficiente per entrare in contatto con i ragazzi, espertissimi di relazione, e si rende necessario fare un salto di qualità e costruire una nuova fiducia, molto più che un nuovo intervento educativo.


    Tutto ciò passa attraverso una maggiore comprensione del figlio (i suoi bisogni, le sue paure, il suo modo di comunicare, ecc.), di se stessi e della relazione con lui e una riflessione sugli atteggiamenti educativi e comunicativi messi in gioco nel rapporto.


    Cosa significa per voi essere madre o padre?


    Con tali premesse sarà possibile ripensare a nuove modalità di comportamento, di espressione e di confronto con i propri figli. 

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